Lezione-concerto di Michele Piccione
“Sulle orme dei suoni, gli strumenti musicali Euromediterranei”
Michele Piccione, laureato in Beni Demoetnoantropologici, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo, inizia la sua vita musicale a sei anni studiando chitarra classica. Nel 2000 approda alla musica popolare come tamburellista e chitarrista, l’amore per la musica etnica lo porta però ad approfondire lo studio di altri strumenti tradizionali appartenenti a diverse culture come il duduk (oboe tradizionale della cultura armena), il bodhràn (tamburo a cornice irlandese), la darbuka (tamburo a calice medio orientale) che suona con lo stile appreso dai Rom stanziati a Palermo, il cajon, la cornamusa scozzese, il marranzano, la zampogna a paru messinese e la ciaramella molisana. La passione per gli strumenti tradizionali si manifesta però in maniera prorompente nello studio dei tamburi a cornice del meridione d’Italia che lui stesso impara a costruire. Ha condotto e conduce diversi stage di percussione e di tecniche esecutive e costruttive sui tamburi a cornice, in occasioni di festival e rassegne.
L’essere umano, a differenza delle altre specie animali che popolano la terra, è un essere fatto di simboli, aventi uno statuto diverso dai segni, che invece regolano e sorreggono la vita sociale resto del resto del mondo animale. Mentre il segno è univocamente legato ad un solo significato, il simbolo può avere una molteplicità di significati e può quindi veicolare valori, credenze, usi costumi, in una parola, la cultura di una data società. Fra i simboli innumerevoli che una società produce, vi sono gli strumenti musicali e, fra questi, quelli tradizionali diventano dei veri e propri vettori della cultura che li ha prodotti. Studiare e conoscere tali manufatti diventa un modo per scandagliare nel profondo una determinata comunità umana cogliendone avvolte aspetti inattesi che diversamente sarebbe stato difficile scorgere.
In tale logica, si colloca una lezione concerto sugli strumenti musicali tradizionali siciliani europei e del bacino del mediterraneo, un viaggio nella cultura musicale mediterranea ed europea attraverso gli strumenti musicali tradizionali che nei secoli sono stati prodotti. Gli strumenti prendono voce e raccontano di antiche sapienze e maestrie, leggende e storie tramandate di bocca in bocca, di generazione in generazione, diventano i testimoni viventi del passato e del presente, raccontano di donne, di uomini, di contatti e scambi fra popoli e culture diverse, di riti arcaici eppure ancora vivi ed attuali come accade ad esempio in molte feste tradizionali.
Gli strumenti verranno raccontati tenendo conto delle categorie organologiche a cui appartengono, avremo così:
Aerofoni: Zampogna a Paru, Zampogna a Chiave modificata, Cornamusa scozzese, Gaita galiziana, Flauto di canna, Doppio flauto, Brogna, Duduk armeno, Chalumeau.
Membranofoni: Tamburi a cornice del Meridione d’Italia, Tamburi a cornice magrebini e mediorientali, Bodhran irlandese, Tamburello politimbrico, Tamburo a Bandoliera bipelle rullante.
Idiofoni: Marranzano (in tutte le sue forme e provenienze), Azzarinu, Castagnette, Cucchiai, Conchitas, Zils magrebini, Ossa, Cajon
Cordofoni: Chitarra Battente, Lira calabrese